1X13 | HOT ZONE

Il personale di Atlantis sta verificando i danni causati dalla tempesta appena passata in zone di Atlantis ancora inesplorate. Improvvisamente due membri della squadra capeggiata da McKay avvertono strane allucinazioni e muoiono misteriosamente. McKay sospetta la presenza di un virus sconosciuto e, d’accordo con il dottor Beckett, richiede la quarantena per tutta la città, mentre una squadra attrezzata con tute anti-contaminazione inizia le autopsie sui corpi delle due vittime.
Col passare delle ore un altro componente della squadra muore nella stessa maniera, mentre Peterson, un elemento del gruppo visibilmente contagiato, riesce ad eludere i controlli e si muove verso la sala di comando. Sheppard e Teyla, chiusi nella palestra dove si stavano allenando, pretendono e ottengono con la forza il permesso di uscire per inseguire il fuggitivo. Riescono a raggiungerlo e a ferirlo, ma lui fugge con un trasportatore e finisce in Sala Mensa, dove contagia tutti i presenti e poi muore. 
La presenza di un contagiato nella zona superiore di Atlantis innesca un blocco automatico della città, che chiude le porte isolando tutti. Solo coloro che indossano le tute anti-contaminazione, che evidentemente la città riconosce, sono in grado di potersi muovere liberamente. Nel frattempo McKay trova un laboratorio degli Antichi dove alcune provette rotte hanno evidentemente rilasciato il virus nell’aria. Lui stesso si accorge di soffrire di allucinazioni, primo sintomo della malattia, ma lo nasconde agli altri. I risultati delle autopsie e le ricerche di McKay confermano che si tratta di nanovirus, una sorta di macchine microscopiche che causano un aneurisma, portando alla morte. 
McKay confessa di essere stato contagiato contemporaneamente a un altro membro del gruppo, ma non desiste dal trovare una soluzione. Essendo macchine, un forte impulso elettromagnetico potrebbe disattivarle. Attraverso la radio impartisce istruzioni a Sheppard, affinché lanci un potente impulso dal suo laboratorio. Ma l’esperimento fallisce. L’uomo contagiato contemporaneamente a McKay muore, dimostrando che coloro che possiedono il gene degli Antichi, proprio come McKay, sono immuni dal virus. Ma la terapia genetica non è una soluzione sufficientemente veloce.
L’unica possibilità rimane una esplosione nucleare.

Informazioni Aggiuntive

Una trama avvincente, una corsa contro il tempo per tentare il tutto per tutto e salvare quante più vite possibili. Un mistero. Un episodio che contiene molti spunti originali e rielabora espedienti più volte incontrati in un mix coraggioso di atmosfere dark ed apocalittiche.
Purtroppo la vicenda risente troppo spesso di accorgimenti semplici e scontati, personaggi poco sfaccettati e troppo teatrali (evitabilissimo per esempio l'inizio tra il Maggiore Sheppard e Teyla, che rieccheggia film d'azione giapponesi ed atmosfere orientaleggianti, mettendo così in evidenza la debolezza di un personaggio che nulla ha da trasmettere in più di quello che già si è visto - il paragone con Teal'c è qui inevitabile ed al contempo tristemente lampante). 
E così il traghetto di Stargate Atlantis marca un'altro episodio di buona fattura ma mancante di originalità, sembra quasi che la sua rotta si stia proprio dirigendo verso un pericoloso iceberg.

Dettagli

Titolo Originale Hot Zone
Titolo Italiano Quarantena

 

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CITAZIONI

Zelenka: Tenente Ford, le dispiacerebbe essere il soggetto di una ricerca sul calcolo delle probabilità? 
Ford: È una specie di vendetta per i ragazzi come me che picchiavano i secchioni come voi a scuola? 

McKay: Avrà solo 30 secondi dopo averla scaricata prima che esploda. Dovrà allontanarsi il più possibile 
Sheppard: Allontanarmi il più possibile dall'esplosione nucleare. Grazie Rodney, è un buon consiglio 
McKay: Prego 
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